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Il FSC nel periodo di programmazione 2007-2013

La programmazione delle risorse FSC per il periodo 2007-2013 è stata avviata con la delibera CIPE n. 166/2007, che ha rappresentato la prima esperienza di programmazione FSC in linea con i criteri di programmazione, attuazione, valutazione e monitoraggio dei fondi strutturali europei.

L’obiettivo perseguito era quello di assicurare l’unitarietà e la complementarietà delle procedure di attivazione delle risorse FSC con quelle dei Fondi strutturali europei programmati nell’ambito del Quadro strategico nazionale (QSN) approvato con la delibera CIPE n. 174/2006 e adottato successivamente dalla Commissione europea.

A tale scopo, la delibera n. 166/2007 ha definito:

  • l’articolazione temporale pluriennale delle risorse (7 anni);

  • gli ambiti di intervento, corrispondenti alle 10 priorità individuate nel QSN 2007-2013;

  • le 3 tipologie di Programmi Attuativi di interesse strategico: Regionali, Interregionali, Nazionali, cui si aggiungono accantonamenti per destinazioni particolari e riserve di programmazione;

  • i principi fondamentali di programmazione/selezione/attuazione degli interventi e in particolare:

    • l’addizionalità delle risorse (risorse aggiuntive, non possono sostituirsi a quelle della politica ordinaria);

    • la concentrazione degli interventi (per settore e per dimensione finanziaria);

    • la coerenza e l’efficacia rispetto agli obiettivi generali e specifici della strategia;

    • la governance e la sorveglianza dei programmi (organismi di gestione, di certificazione, di controllo, Comitati di Sorveglianza);

    • la valutazione e il monitoraggio dei programmi/interventi.

L’importo complessivamente destinato alla programmazione FSC 2007-2013 e ripartito con la delibera CIPE n. 166/2007 è pari a 63,273 miliardi di euro (85% al Mezzogiorno e 15% al Centro-Nord).

FSC 2007-2013 – delibera CIPE n. 166/2007: ripartizione programmatica per macroarea

Le risorse destinate ai Programmi di interesse strategico regionale sono state ripartite dalla delibera n. 166/2007 tra le Regioni delle due macro-aree sulla base di percentuali assegnate a ciascuna Regione (cosiddetta chiave di riparto) nell’ambito del QSN, anche in funzione della popolazione e del prodotto interno lordo (PIL).

Successivamente all’adozione della delibera n. 166/2007, alcuni provvedimenti legislativi – adottati nel periodo 2008-2011 al fine di corrispondere alle esigenze di contenimento della spesa pubblica e di controllo della finanza pubblica – hanno comportato significative riduzioni della originaria dotazione del FSC 2007-2013 per circa 22,3 miliardi di euro. Per assorbire tali riduzioni si è resa necessaria la progressiva adozione da parte del CIPE di successive delibere, che hanno determinato un significativo impatto anche sulla originaria impostazione programmatica.

Si tratta in particolare delle delibere n. 112/2008, nn. 123 e 4 del 2009, n. 1 /2011 e n. 6/2012, che hanno altresì disegnato la nuova articolazione delle risorse FSC nazionali e regionali disponibili, quantificate in complessivi 41 miliardi di euro circa (rispetto ai 63,273 miliardi della dotazione iniziale ex delibera n. 166/2007), come sinteticamente rappresentato nel grafico che segue.

FSC 2007-2013: Programmazione nazionale

La quota di FSC 2007 – 2013 destinata alla programmazione nazionale è stata articolata in 3 distinti fondi, corrispondenti a tre finalità strategiche del Paese:

  • Fondo occupazione e formazione (delibera n. 2/2009) con dotazione iniziale pari a 4 miliardi di euro, integralmente destinati agli ammortizzatori sociali in deroga per il biennio 2009-2010, affidati alla gestione diretta del Ministero del lavoro, salute e politiche sociali;

  • Fondo infrastrutture (delibere n. 112/2008e n. 3/2009) con dotazione iniziale pari a complessivi 12,356 miliardi di euro, successivamente ridotti con disposizione legislativa; destinato principalmente al potenziamento della rete infrastrutturale nazionale (ferrovie, aeroporti, autostrade, mobilità), alla messa in sicurezza delle scuole, all’edilizia carceraria ed alle opere di risanamento ambientale. Risorse di questo fondo sono state in seguito utilizzate anche per la ricostruzione dei territori della regione Abruzzo colpiti dal terremoto del 2009;

  • Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale (delibera n. 4/2009) con dotazione iniziale pari a iniziale 9,053 miliardi di euro, successivamente ridotti, con disposizione legislativa, per destinare 4 miliardi di euro alle emergenze post-sismiche (in particolare della regione Abruzzo), ad interventi per l’infrastrutturazione e il sostegno produttivo alle imprese, all’emergenza rifiuti e alla tutela ambientale.

La delibera n. 6/2012 fornisce il quadro d’insieme degli interventi finanziati dal CIPE nel periodo 2009 – 2011 a valere sulle risorse complessivamente assegnate al Fondo infrastrutture ed al Fondo strategico e delle riduzioni e riprogrammazioni disposte in esito alle riduzioni con disposizione legislativa.

La stessa delibera individua inoltre la disponibilità residua di risorse FSC nazionali in 145,293 milioni di euro, che il CIPE ha poi assegnato, nel corso del 2012, a favore di misure agevolative per l’impresa (delibere n. 36 e n. 37 del 2012), di interventi nel settore dei beni culturali (delibere n. 38, n. 39 e n. 134 del 2012) e della ricerca (delibera n. 132/2012).

 

FSC 2007-2013: Programmazione regionale

In accordo con le modalità previste dalla delibera n. 166/2007, ogni Regione avrebbe dovuto presentare il proprio “Programma Attuativo di interesse strategico Regionale” (PAR), di cui il CIPE avrebbe preso atto. Tuttavia, solo le regioni del Centro-Nord e tre regioni del Mezzogiorno lo hanno presentato. In particolare, per quanto riguarda il Centro-Nord, nel 2009 con la delibera n.11/2009 sono stati adottati i PAR per le Regioni Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano; nel 2011 con delibera n. 3/2011 il PAR per la Regione Lazio, che ha destinato l’intero importo a copertura del disavanzo sanitario regionale; nel 2012 con le delibere n. 9/201210/2012 e 11/2012 rispettivamente per le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e per la Provincia autonoma di Trento. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, è stato adottato nel 2009 con la delibera n. 66/2009 il PAR per la Regione Sicilia e nel 2011 con la delibera n. 63/2011 il PAR per la Regione Molise e con la delibera n. 79/2011 il PAR per la Regione Abruzzo.

Nel tempo sono stati riprogrammati alcuni dei PAR sopra richiamati. In particolare, le riprogrammazioni hanno interessato le seguenti Regioni:

Per quanto riguarda il Mezzogiorno, sono stati riprogrammati i PAR delle Regioni:

Per quanto concerne il Mezzogiorno, il CIPE ha poi introdotto nel 2011 una diversa modalità di programmazione delle risorse regionali FSC 2007-2013, che superando il criterio per programmi era orientata verso assegnazioni di carattere settoriale sulla cui base ogni Regione ha destinato quote della propria dotazione FSC ad interventi ritenuti strategici a livello nazionale, regionale o interregionale in coerenza con i principi di concentrazione della strategia, della programmazione e delle risorse su pochi obiettivi prioritari.

I settori interessati dalle delibere adottate dal CIPE secondo l’approccio sono i seguenti:

Le delibere settoriali per il Mezzogiorno hanno utilizzato complessivamente oltre 10 miliardi di euro, che costituiscono una quota significativa delle risorse FSC inizialmente destinate ai PAR delle Regioni del Mezzogiorno, ai PAIN e agli Obiettivi di servizio. Al netto della programmazione settoriale, le residue dotazioni regionali sono state oggetto di ricognizione con la delibera CIPE n. 78/2012. Quest’ultima ha previsto che ciascuna Regione programmasse la propria quota con una modalità semplificata rispetto a quella inizialmente prevista dalla delibera n. 166/2007 per i PAR, con l’individuazione degli interventi in settori ritenuti strategici a livello regionale.

Sulla base di tale nuova modalità il CIPE ha pertanto adottato nel 2012 le delibere n. 88, n. 89, n. 90, n. 91, n. 92, n. 93, n. 94 e n. 156 che sono riferite alle 7 regioni afferenti all’obiettivo convergenza: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Le Regioni hanno prevalentemente concentrato le risorse su interventi nei settori sanità, grandi infrastrutture, promozione d’impresa, scuole e università, riqualificazione urbana. Queste delibere completano la programmazione regionale del FSC 2007-2013.

Nelle delibere erano stati previsti dei termini temporali entro i quali le Amministrazioni beneficiarie di finanziamenti avrebbero dovuto assumere Obbligazioni Giuridicamente Vincolanti (OGV). Con tale espressione si intende l’adozione di atti (per esempio, l’aggiudicazione di un appalto, la stipula di un contratto, l’affidamento di un servizio) tali da determinare per l’Amministrazione l’obbligo di realizzare il progetto e, specularmente, per l’affidatario (vincitore dell’appalto o soggetto che ha stipulato il contratto) il diritto di realizzare il progetto ottenendo il compenso previsto.

In un primo momento è intervenuta la delibera n. 14/2013 che ha sostanzialmente unificato i termini, che erano diversificati per settore, in un’unica scadenza fissata al 31 dicembre 2013.

Con la delibera n. 94/2013 il CIPE, avviando una ricognizione presso le regioni meridionali con riferimento allo stato degli impegni assunti a valere sulle assegnazioni disposte con le delibere settoriali, disponeva la proroga di questo termine temporale per le OGV al 30 giugno 2014.

La successiva delibera n. 21/2014 ha acquisito gli esiti della ricognizione soprarichiamata e, prendendo a base delle sue decisioni i dati di monitoraggio disponibili al giugno 2014, ha ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2014 il termine per le OGV, prendendo decisioni diverse in base allo stato di avanzamento degli interventi.

Più precisamente, sono stati individuati tutti gli interventi per i quali si prevedeva l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV) entro il 31 dicembre 2014. Per essi si è stabilito di non procedere a revoca, stabilendone la “salvaguardia”. Però, essendo comunque tali interventi in ritardo rispetto al termine del 30 giugno 2014, le relative risorse sono state decurtate del 10 per cento. La decurtazione non veniva immediatamente operata ma posta a carico della quota spettante alla Regione interessata per la programmazione regionale del periodo 2014-2020. Qualora non fossero state effettivamente adottate le OGV al 31 dicembre 2014, la decurtazione sarebbe stata del 15 per cento. La distribuzione fra le Regioni del Mezzogiorno di tale decurtazione è esposta nell’allegato 1 della medesima delibera.

Inoltre, sono state anche individuate le risorse destinate a interventi per i quali – alla data di adozione della delibera – l’assunzione delle OGV era prevista, secondo il monitoraggio, successivamente al 31 dicembre 2014. Queste risorse sono state considerate sottratte alla disponibilità delle Regioni per il ciclo 2007-2013 e rientranti nella disponibilità del CIPE. Anche in questo caso la distribuzione fra le Regioni del Mezzogiorno risulta dall’allegato 2 della delibera. Tali risorse, decurtate stavolta del 15 per cento (essendo più accentuato il ritardo nella spesa), è stato previsto che fossero riassegnate per il ciclo 2014-2020, a condizione che le OGV fossero assunte al 31 dicembre 2015 (si tratta quindi di 1.136,76 milioni di euro, riassegnate con la delibera n. 25/2016). Infine, al punto 6.1 la delibera n. 21/2014 prevede ulteriori sanzioni pari all’1,5 per cento da applicare per le OGV assunte fra il 31 dicembre 2015 e il 30 giugno 2016 e stabilisce che, decorso inutilmente tale termine le risorse saranno definitivamente revocate e rientreranno nella disponibilità del CIPE, facendo diventare tale data la data ultima entro la quale assumere OGV per quanto riguarda il ciclo di programmazione 2007-2013.
La delibera n. 57/2016 ha posticipato al 31 dicembre 2016 i termini per l’assunzione delle OGV per il complesso delle risorse assegnate alle Amministrazioni centrali e regionali per l’intero ciclo di programmazione FSC 2007-2013, precedentemente fissato al 31 dicembre 2015 dal punto 6.1 della delibera n. 21/2014.

Le delibere adottate successivamente alla delibera n. 21/2014 sono state molteplici, ma sono di fatto riconducibili a tre categorie: il trattamento degli interventi salvaguardati, la riassegnazione delle risorse decurtate, l’eventuale riprogrammazione delle risorse disponibili. Tali delibere hanno interessato, in particolare, le Regioni:

Le sanzioni applicate in attuazione della delibera n. 21/2014 ammontano a 178,643 milioni di euro e sono state in parte impiegate come segue:

  • assegnazione di risorse per il finanziamento di iniziative connesse alla realizzazione di EXPO 2015 (delibera n. 49/2014);

  • assegnazione di una dotazione finanziaria da destinare agli interventi di riqualificazione ambientale dei porti minori nel comune di Bari (delibera n. 99/2015);

  • assegnazione a favore del Ministero dell’Interno per la realizzazione di un piano di interventi per la sicurezza urbana di Roma (delibera n. 101/2015);

  • assegnazione di risorse – a valere sulla residua disponibilità delle risorse FSC 2007-2013 sottratte alle Regioni per il mancato rispetto dei termini per l’assunzione di OGV di cui alla delibera n. 21/2014– per la realizzazione del “Museo delle Terme” presso la Palazzina Regia sita nel Comune di Montecatini Terme (PT) (delibera n. 28/2016);

  • assegnazione complessiva di 107,22 milioni di euro per la realizzazione di interventi proposti da Comuni ed Enti Pubblici (delibera  57/2016).

La delibera n. 97/2017 ha disposto le seguenti sanzioni e revoche, rispettivamente in relazione a ritardi nell’assunzione delle OGV o a mancate assunzioni di OGV ai sensi del punto 1.2 della delibera n. 57 del 2016:

  • un importo complessivo di 10.401.690 euro è sottratto alla disponibilità delle Regioni quale sanzione dell’1,5 per cento su un ammontare di risorse FSC 2007-2013 pari a circa 693 milioni di euro;

  • un importo complessivo di 1.592.541 euro è sottratto alla disponibilità delle Regioni quale sanzione del 3 per cento su un ammontare di risorse FSC 2007-2013 pari a circa 53 milioni di euro;

  • un importo complessivo di 39.207.458 euro è oggetto di revoca, in relazione ad interventi programmati per i quali non sono stati rispettati i prescritti termini di assunzione delle OGV;

  • un’ulteriore revoca viene disposta per un importo di 70.062.427 euro, in relazione a risorse assegnate alle Regioni ma oggetto di mancata programmazione da parte delle stesse.

La delibera n. 28 del 2020 ha prorogato alla data del 31 dicembre 2020 il termine per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV) relative agli interventi di cui alle delibere CIPE n. 99 del 2015, n. 101 del 2015, n. 28 del 2016 e n. 57 del 2016, finanziati con risorse a valere sulla residua disponibilità del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2007-2013 sottratte alle Regioni per il mancato rispetto dei termini per l’assunzione delle OGV di cui alla delibera CIPE n. 21 del 2014 e alle successive delibere di ulteriore verifica del rispetto di tali termini.

La delibera n. 77 del 2020 ha disposto la proroga al 31 dicembre 2021 del termine per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti relative agli interventi di cui alle delibere n. 99 del 2015, n. 101 del 2015, n. 28 del 2016, n. 57 del 2016, n. 97 del 2017 e n. 19 del 2018, nonché la riprogrammazione del Piano di interventi per la sicurezza urbana di Roma di cui alla delibera n. 101 del 2015, per un importo complessivo pari a 1,210 milioni di euro, e degli interventi relativi agli impianti sportivi della Marina Militare di cui alla delibera n. 19 del 2018, per un importo complessivo pari a 1,995 milioni di euro.
La proroga è stata motivata dallo stato di emergenza sopravvenuto derivante dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19 che ha, tra l’altro, determinato rilevanti ritardi procedurali nella realizzazione delle opere pubbliche, nonché dal modificato quadro normativo del FSC in quanto alcuni interventi saranno riclassificati nei nuovi Piani di Sviluppo e Coesione, in applicazione dell’articolo 44 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”, convertitori, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58; 

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